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VIP LOUNGE AREA

Per creare valore alle persone che hanno frequentato la nostra Academy abbiamo ideato un luogo di pensiero, di riflessione e di aggiornamento professionale.
L’idea nasce dal desiderio di alimentare con alcuni stimoli di senso dei ragionamenti utili ad arrivare al dono reciproco delle esperienze, visioni e pensieri di tutti i partecipanti.
Ogni anno saranno proposti incontri di approfondimento sulla tematica del Coaching, aperti esclusivamente e gratuitamente a chi ha partecipato ai corsi di Coaching della Coaching Management Academy.
I temi degli incontri

Oggi i termini cambiamento, sviluppo, innovazione sono largamente utilizzati come prassi all’interno di una visione orientata al “fare meglio, fare di più” e talvolta ad “essere di più”.
Questo vale per gli individui che si trovano ad affrontare le sfide che la vita ci impone o verso una ricerca di espressione di sé che ci renda felici.
Vale per i team, aziende e organizzazioni nel perseguimento dei propri obiettivi di qualità, di mercato, di gestione delle risorse.
Non è facile cambiare, sviluppare, fare ed essere innovativi, è un processo talvolta doloroso, talvolta entusiasmante, spesso oscilla su entrambi (dolore ed entusiasmo), sicuramente richiede una buona dose di impegno strategico.
Immaginiamo una scelta di cambiare lavoro, oppure un passaggio generazionale, oppure cambiare modello organizzativo e gestionale. Spesso possiamo farlo da soli, ma quando l’impresa è ardua, la sfida è imponente e complessa, il supporto del Coaching e del Team Coaching si rivela la strategia vincente (la bibliografia scientifica di settore lo conferma).
L’impegno rimane uguale, ma i tempi si abbreviano, il livello dei risultati si alza.
La proposta del seguente incontro è di sostituire questi termini con un concetto più coerente, più fertile e generativo, più in grado di cogliere la complessità e finalmente più utile da applicare nel processo evolutivo desiderato: parleremo di trasformazione e di come il Coach lavora con le persone, i team, le aziende e le organizzazioni, proprio mantenendo la centratura su di esso.

In questo spazio dialogheremo attorno al significato di consapevolezza avvalendoci delle riflessioni di Rob Nairn e della teoria dell’esperienza ottimale di Csikszentmihalyi. Cercheremo, attraverso domande, dubbi e allenamenti, di capire quali sono gli elementi utili ad un coach prima, durante e dopo la sessione. In un continuo gioco di equilibri tra stato di flow e consapevolezza, il coach governa il metodo con professionalità ed intensità nuova.

“Questo titolo l’ho scelto con cura, è un ossimoro che apre a noi coach un mondo possibile da perseguire, come i mondi possibili e complessi di Mirò”.
Il Carnevale di Arlecchino
Talvolta la sofferenza è felice, l’hai mai incontrata?
In questo incontro partiremo dal raccontare un articolo di don Dario Fridel, “Oltre la sofferenza. Verso il piacere di vivere”, in cui parla della cultura della sofferenza come sottomissione, come sacrificio, come obbedienza, come astinenza e digiuno.
La lista è lunga e da buon vecchio cattolico la conosce bene.
Quando ha senso e ci rende felice la sofferenza?
Passeremo poi all’ottantenne Zamagni che, citando Luigi Zoja, parla della manipolazione, della tecnica manipolatoria che induce a modificare il proprio interiore e a credere di valere meno di quello che in realtà si vale. Qui nasce la mancanza di desiderio, di pulsione verso l’infinito, che è cosa ben più grande della tensione verso il piacere.
Poi, ci indica una strada: “Occorre mettere a fuoco il tema della felicità. Serve un’operazione di verità. C’è l’eutikia e l’eudaimonia. Per l’eutikia presocratica la felicità dipende dalla scelta degli Dei. Il comportamento personale è ininfluente, dipende tutto dalla volontà degli Dei. L’eudaimonia aristotelica dice invece che la felicità è legata all’esercizio della virtù.
Quindi la felicità è democratica ed ognuno può essere felice. Noi però oggi concepiamo la felicità come eutikia dove al posto degli Dei ci sono i consumi. Stiamo tornando indietro invece di andare avanti. Al contrario dovremmo promuovere una cultura che dica ben chiaro che la felicità è il risultato di una vita che pratica le virtù cardinali, virtù che valgono per credenti e non credenti.”
Noi che pratichiamo il Coaching abbiamo la responsabilità di supportare il coachee nella strada verso la felicità.
Come da prassi della Vip Lounge Area della Coaching Management Academy di Metàlogos, rifletteremo e ci confronteremo semplicemente cercando la verità professionale per noi posta da questi stimoli.
